14 aprile 2014

Accertamento sintetico: il vecchio e il nuovo

Focus N. 15 del 14.04.2014 a cura di Gianfranco Antico - pag. 47

Accertamento sintetico: il vecchio e il nuovo - Focus N. 15 del 14.04.2014 a cura di Gianfranco Antico - pag. 47€ 10,00

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Lo strumento dell’accertamento sintetico non è certamente nuovo, essendo presente nel nostro ordinamento tributario – senza voler andare troppo lontano nel tempo - sin dalla riforma tributaria del 1973. La logica che ne aveva condotto all'istituzione e oggi al potenziamento sta tutta nell’ovvia considerazione che ad ogni spesa corrisponde, di norma, un reddito. Banalmente, se compro una autovettura è naturale che il denaro per acquistarla deve derivare da guadagni. Si presume, quindi, un maggior reddito in base alla spesa per consumi o investimenti attinenti alla sfera privata della persona fisica, a prescindere da una individuazione delle fonti di produzione del reddito stesso, quali potrebbero essere l'impresa, il lavoro, il capitale, il nero, l’illecito, etc., salvo la prova contraria che le spese siano state finanziate prima di tutto con il reddito del periodo d'imposta. Mettiamo a confronto i due strumenti – il vecchio ( avvalendoci anche della giurisprudenza più significativa) - ed il nuovo ( avvalendoci delle indicazioni di prassi fornite, circolari nn. 24/E del 31 luglio 2013 e 6/E dell’11 marzo 2014), evidenziandone i diversi passaggi normativi e di prassi, alla luce anche delle indicazioni fornite in materia di privacy.
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