Aspetti civilistici del recesso del socio nelle S.r.l. - Giurisprudenza, dottrina, nuovo OIC n.28/2014

Il recesso è un atto unilaterale mediante il quale il socio manifesta la volontà di uscire dalla compagine sociale. Attraverso il recesso, sotto l’aspetto civilistico, si trasforma un diritto di partecipazione in un diritto di credito ( ). Sono molteplici gli interessi in gioco nel caso di specie: i diritti dei soci di minoranza, la tutela dei creditori, l’interesse degli altri soci, della società e del sistema economico nel suo complesso relativamente alla prosecuzione dell’attività economica e, ancora, l’interesse del fisco che reclama la sua parte di imposte da calcolarsi all’interno delle somme corrisposte o del valore normale dei beni assegnati al socio recedente. E’ stato affermato che il recesso costituisce una tecnica di disinvestimento ( ) opposta pertanto al conferimento, per effetto della quale il singolo socio ottiene la liquidazione anticipata della propria quota, al verificarsi delle condizioni legali o statutarie che disciplinano il caso di specie. Occorre distinguere il recesso tipico, nel caso in cui il rimborso è eseguito dalla società dal recesso atipico, nel caso in cui sono gli altri soci o i terzi ad acquistare le quote appartenenti al socio recedente. Il presente intervento si deve intendere come una rassegna degli orientamenti della dottrina e della giurisprudenza relativamente alla procedura del recesso del socio di S.r.l. tenendo conto delle diverse criticità che emergono nella corretta interpretazione delle disposizioni civilistiche, tenendo altresì conto delle precisazioni contenute nell’OIC n. 28 recentemente innovato (agosto 2014).