6 luglio 2015

Fiscalità dei contributi previdenziali dei liberi professionisti

Focus N. 27 del 06.07.2015 a cura di Ruggero Viviani - pag. 42

Fiscalità dei contributi previdenziali dei liberi professionisti - Focus N. 27 del 06.07.2015 a cura di Ruggero Viviani - pag. 42€ 10,00

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I contributi previdenziali rappresentano una fattispecie particolare nell’ambito delle libere professioni, oggetto di contenzioso e di dubbi interpretativi non risolti. Essi entrano nell’ambito del reddito del professionista a volte come elementi positivi del reddito stesso (nel caso della rivalsa) ed a volte come elementi negativi (ad esempio, nel caso dei contributi soggettivi). Per di più, con specifico riferimento alla rivalsa, a seconda della fattispecie, essa può costituire un elemento positivo di reddito o può costituire semplicemente un debito verso la cassa previdenziale competente, a seconda che la contribuzione de qua sia rispettivamente a carico del professionista ovvero a carico del cliente. Sempre nel caso della rivalsa prevista per legge qualora i contributi integrativi (che di norma costituiscono meramente debiti verso la cassa previdenziale e non assumono pertanto veste reddituale) non vengano accollati al cliente, restando a carico del professionista per varie ragioni di fatto (ad es.: insufficienza del fatturato che impedisce di “coprire” il contributo minimo comunque dovuto alla cassa, liberalità o insolvenza del debitore), questi possono rappresentare, alternativamente, costi deducibili o costi fiscalmente irrilevanti, nell’ambito della determinazione del reddito del lavoratore autonomo. La prassi considera detti oneri deducibili nel caso in cui il professionista si trovi a versare una contribuzione integrativa superiore a quella riscossa dalla propria clientela in quanto il volume di affari realizzato nel corso dell’anno non riesce a coprire il limite minimo della contribuzione de qua fissata per legge. In prosieguo, un caso particolare è rappresentato dai contributi previdenziali dovuti dai notai in quanto si discute ancora sulla loro deducibilità nel corpo del quadro RN (nell’ambito della determinazione del reddito complessivo) o del quadro RE (nell’ambito del reddito di lavoro autonomo). La suddetta dicotomia può riverberarsi, secondo alcuni, anche nell’ambito di categorie professionali diverse dai notai, con specifico riguardo alla contribuzione soggettiva. Ne deriva una ulteriore incertezza in merito alla deducibilità di detti contributi nell’ambito del reddito complessivo o nell’ambito del reddito professionale. Restano deducibili nell’ambito del reddito complessivo i contributi volontari. Ancora criticità emergono nel caso dei contributi dovuti dai soggetti iscritti in albi professionali che, contestualmente, svolgono attività di lavoro dipendente o di Co.Co.Co.. Nel caso di specie l’Inps e le casse professionali si contendono i contributi dovuti da detti soggetti. Di particolare rilevanza, sotto l’aspetto del contenzioso, è l’operazione Poseidone condotta dall’Inps. Sempre con riguardo alle criticità connesse con i contributi previdenziali dovuti dai liberi professionisti, l’Agenzia delle entrate è intervenuta per chiarire il regime fiscale da applicare ai contributi assistenziali versati da un libero professionista a un fondo integrativo del servizio sanitario nazionale (R.M. n. 107/E del 3 dicembre 2014).
Categorie:Contributi Previdenziali
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