15 gennaio 2018
Le indagini finanziarie nell’ambito delle libere professioni: lo stato dell’arte
Focus n. 2 del 15.01.2018 a cura di Ruggero Viviani - pag. 24
Le indagini finanziarie nell’ambito delle libere professioni: lo stato dell’arte - Focus n. 2 del 15.01.2018 a cura di Ruggero Viviani - pag. 24 | € 10,00 + IVA |
Lo strumento accertativo delle indagini finanziarie si è evoluto nel tempo, per effetto delle innovazioni normative e delle sentenze della suprema corte e della consulta. Pertanto è ormai consolidato l’orientamento che inquadra le indagini finanziarie nell’ambito delle presunzioni legali relative, con la conseguenza che i movimenti finanziari non giustificati dal contribuente vengono considerati fiscalmente rilevanti dall’amministrazione finanziaria, tanto da essere posti a base delle rettifiche e degli accertamenti. La sentenza della corte costituzionale n. 228/2014 ha però segnato un solco, relativamente al caso di specie, tra le imprese e i liberi professionisti, laddove ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 32 del D.P.R. 600/1973, nella parte in cui stabiliva anche nell’ambito dei lavoratori autonomi la correlazione: prelevamento = compenso, per effetto della presunzione secondo la quale un prelevamento non giustificato rappresenta un investimento produttivo di redditi occultati al fisco. Un altro solco che separa l’ambito delle arti e delle professioni dall’ambito delle imprese è rappresentato dal limite quantitativo (1.000 euro settimanali e 5.000 mensili) posto dal legislatore (D.L. 193/2016) per distinguere le operazioni rilevanti dalle operazioni non rilevanti ai fini della presunzione (si veda: c.m. n.8/E/2017).
Categorie:Accertamento
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