Start-Up innovative: la disciplina dell’istituto

Con gli articoli da 25 a 32, il D.Lgs. n. 179 del 18.10.2012 ha introdotto il regime delle Start-Up innovative, grazie a cui le società particolarmente innovative possono accedere ad una disciplina ad hoc, sia in materia fiscale che in materia di diritto societario, del lavoro e camerale. Seppure siano previste condizioni particolarmente restrittive per l’accesso al regime agevolato (spese in ricerca, assunzione di personale particolarmente qualificato/istruito, titolarità di una privativa industriale, possesso di diritti su un programma software) e lo stesso abbia solamente carattere temporaneo, sono previste una serie di agevolazioni fiscali che rendono il regime particolarmente appetibile. Si segnalano, in particolare, le seguenti: i) detrazione/deduzione sugli investimenti: entro certi massimali i contribuenti che investono nel capitale proprio delle Start-Up possono beneficiare di una detrazione (se si tratta di persone fisiche) fino a 500.000 euro annui o di una deduzione (se si tratta di persone giuridiche, tranne casi particolari) sull’intero importo dell’investimento, con un massimale annuo di 1.800.000 euro annui; ii) detassazione totale delle remunerazioni tramite strumenti finanziari: viene prevista la detassazione totale delle remunerazioni corrisposte a lavoratori dipendenti e ad altri collaboratori corrisposte in strumenti finanziari. L’agevolazione può essere fruita anche da coloro che hanno effettuato prestazioni d’opera o servizi nei confronti di una Start-Up innovativa. Tra le ultime novità in materia segnaliamo che con il DL n. 3 del 24.01.2015 il regime delle Start-Up si può applicare fino a 60 mesi ed anche in riferimento a società stabilite in uno Stato Europeo o nello SEE, purché siano fornite di una sede produttiva o una filiale in Italia.