20 luglio 2017

Industria chimica: adeguamenti degli incrementi retributivi all’inflazione reale

Memory n. 225 del 20.07.2017 a cura di Riccardo Malvestiti

In data 15.10.2015, come noto, è stato firmato l’accordo di rinnovo per i dipendenti delle imprese dell’industria chimica, chimico-farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e GPL. L’accordo, nella parte economica, ha previsto la concessione di un aumento retributivo pari a 90 euro per il settore chimico e chimico-farmaceutico, suddiviso in tre tranches (01.01.2017 / 01.01.2018 / 01.12.2018). Con il successivo accordo del 22.03.2016 le parti hanno sottoscritto la stesura definitiva del testo contrattuale apportandovi alcune modifiche, tra cui si segnala la ridefinizione dei periodi di prova, della disciplina delle mansioni e del contratto a tempo determinato. Con accordo del 05.04.2016, inoltre, è stata prevista l’applicazione degli aumenti retributivi del CCNL chimica industria (settore fibre) anche ai lavoratori delle aziende del settore “cere e lumini”. Con il nuovo accordo integrativo del 27.06.2017 sono stati definiti gli effettivi incrementi retributivi spettanti ai sensi del contratto collettivo considerando gli scostamenti tra l’inflazione prevista e quella reale. Considerato che l’inflazione reale nel 2016 è stata pari a 0,1% e quella prevista è stata calcolata nella misura del 1,1%, a far data dal 01.01.2018 i minimi contrattuali saranno adeguati allo scostamento negativo (-22 euro). A partire dalla stessa data e fino a giugno 2018 sarà corrisposto in busta paga un EDR di importo corrispondente all’adeguamento dei minimi contrattuali realizzato.
Categorie:Lavoro
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