8 novembre 2017
Rinuncia a crediti: aspetti fiscali e criticità
Memory n. 321 del 08.11.2017 a cura di Fabio Balestra
Il D. Lgs. 147/2015 prevede che la rinuncia dei soci ai crediti si considera sopravvenienza attiva per la parte che eccede il relativo valore fiscale. A tal fine, il socio comunica alla società partecipata detto valore, mediante dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Ciononostante, recentemente la giurisprudenza, nonché la prassi ministeriale, hanno riconosciuto la validità dell’ ”incasso giuridico” il cui importo anche se non incassato, è comunque utilizzato, mediante atto di rinuncia, con ineludibile soggezione alla relativa tassazione. Tutto ciò per evitare che la società potesse dedurre i costi imputati per competenza nei diversi esercizi per poi beneficiare, all’atto della rinuncia dei soci a tali redditi, di una sopravvenienza attiva esclusa da tassazione. Le diverse considerazioni relative a come evitare “il salto d’imposta” vengono illustrate nella seguente articolazione.
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