La sospensione dei pagamenti da parte della PA

Dal 1° marzo 2018 sono effettive le modifiche alla disciplina che consente alla Pubblica amministrazione cessionaria/committente di sospendere il pagamento di quanto dovuto al proprio fornitore/prestatore, qualora quest’ultimo sia inadempiente con riferimento a debiti tributari iscritti a ruolo e non ancora saldati. In particolare, la legge di Bilancio 2018 ha ridotto da 10.000 Euro a 5.000 Euro la soglia di attenzione, sotto la quale è consentito comunque il pagamento di quanto dovuto dalla PA. Inoltre, il periodo di sospensione del pagamento è stato esteso da 30 a 60 giorni, per consentire all’agente della riscossione (Agenzia Entrate Riscossione) di esperire le azioni previste a tutela della pretesa creditoria dell’erario. L’attività di riscossione può sfociare nel pignoramento del credito che il contribuente inadempiente vanta nei confronti del terzo (la Pubblica amministrazione cessionaria/committente). Il Ministero dell’Economia e delle Finanze è intervenuto con la circolare 21 marzo 2018, n. 13, confermando integralmente i chiarimenti contenuti nei precedenti documenti di prassi e fornendo ulteriori utili precisazioni.