15 giugno 2018
Il consulente risponde a limitate condizioni
Il Fatto e il Diritto n. 17 del 15.06.2018 a cura di Gianfranco Antico
Il consulente risponde a limitate condizioni - Il Fatto e il Diritto n. 17 del 15.06.2018 a cura di Gianfranco Antico | € 6,00 + IVA |
La proposizione tardiva del ricorso avverso un atto impositivo, da parte del consulente, può ritenersi produttivo di danno, solo se si riesce a dimostrare che, se tempestivamente proposto, quel ricorso sarebbe stato verosimilmente accolto. Recentemente la Corte di Cassazione con un’ordinanza la n. 10586 del 04 maggio 2018, sez III civile, è tornata a discutere sul tema della responsabilità civile professionale. Nel caso trattato, il professionista era un commercialista, colpevole, per il cliente, di aver proposto in ritardo un ricorso contro un atto impositivo. Secondo la Corte“…l'errore del commercialista, consistito nel proporre tardivamente un ricorso avverso un atto impositivo, in tanto può ritenersi produttivo di danno, in quanto si deduca e dimostri che, se tempestivamente proposto, quel ricorso sarebbe stato verosimilmente accolto…”.
Categorie:Giurisprudenza
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