5 ottobre 2018
Il curatore può avvalersi del giudicato tributario favorevole del fallito
Il Fatto e il Diritto n. 27 del 05.10.2018 a cura di Antonio Nicotra
Il curatore può avvalersi del giudicato tributario favorevole del fallito - Il Fatto e il Diritto n. 27 del 05.10.2018 a cura di Antonio Nicotra | € 6,00 + IVA |
Il problema dei rapporti tra la disciplina fallimentare e la disciplina tributaria costituisce un tema di rilevante importanza, sul quale, per certi aspetti, non si sono ancora raggiunti risultati condivisi in giurisprudenza e in dottrina. Tra tutti, merita un approfondimento in questa sede la questione attinente al diritto del contribuente, debitore fallito, di essere messo in condizione di esercitare la propria difesa, che si esplica sia nel diritto a conoscere gli atti impositivi dell'Erario, sia nel diritto di agire o proseguire nel processo tributario pendente alla data del fallimento, i cui esiti potrebbero incidere in sede di cristallizzazione della massa attiva fallimentare. Il fallimento, d’altra parte, non attrae nel suo ambito la definizione delle controversie in materia di imposta (che rimane devoluta alla giurisdizione tributaria). Partendo da questi presupposti, Cass. 23.5.2018 n. 12854 ha sancito che il curatore può giovarsi del giudicato tributario favorevole ottenuto dal contribuente fallito, quindi l'insinuazione al passivo dell’esattore deve avvenire in conformità al medesimo.
Categorie:Giurisprudenza – Procedure Concorsuali
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