Art bonus: chiarimenti sulle ipotesi di applicazione

Con risposta ad interpello n. 133/E del 17.06.2024 l’Agenzia delle Entrate ha fornito numerose precisazioni in relazione ad una complessa ipotesi di applicazione del c.d. “Art Bonus” specificando che le erogazioni a copertura dei costi di gestione e a sostegno di attività spettacolistica di un Teatro non possono essere oggetto di beneficio, mentre gli interventi di manutenzione e restauro della struttura donata ed ottenuta in concessione dal beneficiario della donazione possono essere ammesse al beneficio fiscale. Ricordiamo che secondo quanto previsto dall’articolo 1 del DL n. 83 del 31.05.2014, le erogazioni liberali in danaro effettuate per interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, per il sostegno di istituti e luoghi della cultura di appartenenza pubblica (ed altro ancora) possono essere agevolate con un credito d’imposta pari al 65% delle erogazioni effettuate. Il credito spetta alle persone fisiche ed agli enti non commerciali nei limiti del 15% del reddito imponibile, e ai soggetti titolari di reddito d’impresa nel limite del 5 per mille dei ricavi annui. Nel caso esaminato una fondazione di diritto privato senza fini di lucro effettua la seguente operazione: i) acquisto di un teatro dichiarato inagibile; ii) donazione ad un Comune; iii) concessione al donante a titolo gratuito da parte del Comune; iv) dichiarazione di interesse storico dell’immobile ed assoggettamento ai vincoli per tale categoria; v) restauro dell’immobile e messa in funzione dello stesso. Considerata la complessità della fattispecie e i finanziamenti ricevuti sia per il restauro, sia per il funzionamento della struttura attraverso la proposta di spettacoli teatrali e cinematografici la fondazione si è rivolta alle Entrate per conoscere il perimetro applicativo del beneficio, da cui sono escluse le attività di messa in funzione e le spese generali di gestione.