Coronavirus: come attivare i trattamenti di integrazione salariale previsti dal DL n. 9/2020

L’INPS, con la circolare n. 38 del 12.03.2020 ha fornito le istruzioni necessarie ai fini dell’accesso alle misure di sostegno ed integrazione del reddito previste dal DL n. 9 del 02.03.2020. Ci si riferisce, in particolare, alle disposizioni previste in materia cassa integrazione salariale ordinaria e assegno ordinario di durata massima 3 mesi (per le c.d. “zone rosse”), al fondo di integrazione salariale concesso ai lavoratori dipendenti presso datori di lavoro iscritti al FIS, alle misure di cassa integrazione in deroga prevista per le c.d. zone rosse (di durata massima di tre mesi) e per le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (di durata massima pari ad un mese), nonché all’indennità spettante ai lavoratori autonomi iscritti a qualsiasi forma di previdenza ed assistenza, nonché alla gestione separata residenti nella zona rossa (o che svolgano la loro attività nel territorio corrispondente a tale zona). L’INPS fornisce le disposizioni di dettaglio circa l’applicazione di tali misure, precisando ambito di applicazione delle misure e causali di riferimento ai fini della loro attivazione. Segnaliamo che alcune delle misure indicate necessitano dell’attivazione da parte delle Regioni, le quali sono tenute a comunicare all’INPS i provvedimenti di concessione. Rispetto all’indennità spettante ai lavoratori autonomi, viene precisato che l’indennità mensile di 500 euro non concorre alla formazione del reddito e viene riconosciuta per un massimo di tre mesi e parametrata al periodo di sospensione dell’attività. Anche in questo caso, l’indennità viene concessa con decreto della Regione interessata, che provvede alla relativa istruttoria ai fini della verifica della sussistenza dei requisiti di legge.