Definizione liti pendenti: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate

Con gli articoli 6 e 7 del DL n. 119 del 04.10.2018, convertito con legge n. 136 del 17.12.2018, il legislatore ha previsto una procedura di definizione delle liti con il fisco in corso alla data del 24.10.2018. L’Amministrazione Finanziaria con circolare n. 6 del 01.04.2019, ha fornito numerose precisazioni in relazione all’applicazione dell’istituto, tra cui ricordiamo le seguenti: i) sono definibili anche le liti fiscali erroneamente instaurate avanti al giudice ordinario o a quello amministrativo; ii) per la definizione è richiesto che l’Agenzia delle Entrate sia parte della lite, pertanto sono esclusi i procedimenti nei confronti di enti impositori diversi, nelle quali è parte unicamente l’agente per la riscossione oppure riferite all’applicazione di sanzioni amministrative non tributarie; iii) sono esclusi dall’istituto i procedimento che hanno ad oggetto dinieghi espressi o taciti di rimborso, atti che non contengono una pretesa tributaria quantificata, dinieghi di precedenti definizioni agevolate, atti di mera riscossione, sanzioni per omesso o ritardato versamento, accertamenti riguardanti società di persone (i cui redditi vengono imputati per trasparenza ai soci), contributi e premi previdenziali e assistenziali e risorse proprie tradizionali UE; iv) non sono definibili le liti potenziali, ovvero quei procedimenti per cui alla data del 24.10.2018 pende il termine per la proposizione del ricorso; v) in presenza di più coobbligati, la definizione effettuata da parte di uno esplica efficacia anche a favore degli altri; vi) per tutte le controversie definibili, sono automaticamente sospesi per nove mesi i termini in scadenza dal 24.10.2018 e il 31.07.2019 per impugnare le pronunce, per riassumere la causa a seguito di rinvio e per proporre controricorso innanzi alla Cassazione. Ricordiamo che, con provvedimento n. 39209 del 18.02.2019, l’Agenzia delle Entrate ha fornito il modello per proporre istanza di definizione delle liti con il fisco.