DL casa convertito: disposizioni in materia di stato legittimo e tolleranze costruttive

Con DL n. 69 del 29.05.2024 (meglio noto come “DL Casa”) il legislatore ha apportato alcune modifiche al Testo Unico dell’Edilizia (TUE) di cui al DPR n. 380 del 06.06.2001, introducendo norme dirette ad agevolare la regolarizzazione degli abusi minori in campo edilizio e legittimare alcune opere. In occasione della conversione in legge n. 105 del 24.07.2024, sono state apportate alcune importanti modifiche in materia di stato legittimo e tolleranze costruttive. Con riferimento allo stato legittimo, viene previsto che le eventuali difformità relative alle parti comuni non rilevano per la singola unità e viceversa, pertanto un alloggio può risultare conforme alle norme edilizie e urbanistiche anche se vi sono abusi sulle parti comuni dello stabile in cui è inserito. Resta intatta la previsione di riconoscimento semplificato dello stato legittimo: è sufficiente verificare la conformità del manufatto alternativamente all’originario titolo abilitativo di costruzione/legittimazione, oppure a quello relativo all’ultimo intervento edilizio che ha interessato l’intero immobile o l’intera unità immobiliare. Rispetto alle tolleranze costruttive, invece, è stata inserita un’ulteriore soglia che consente uno scostamento fino al 6% a favore delle unità immobiliari con superficie utile inferiore a 60 metri quadri. Le restanti soglie previste già con il DL non convertito, invece, rimangoo immutate (2% per unità immobiliari con superificie superiore a 500 metri quadri, 3% per imobili compresi tra i 300 ed i 500, 4% per gli immobili compresi tra i 100 ed i 300, 5% per gli immobili inferiori a 100 metri quadri). La legge di conversione prevede, inoltre, che per ottenere l’agibilità di un edificio viene richiesto il rispetto di un’altezza minima di 2,40 metri e, per gli alloggi mono stanza, una superficie minima comprensiva dei servizi di 20 metri quadrati per una persona e di 28 metri quadrati per due persone.