1 febbraio 2023

Frode carosello: conoscenza, conoscibilità e onere della prova secondo la CGUE

Memory n. 20 del 01.02.2023 a cura di Riccardo Malvestiti

Con sentenza n. C-512/21 del 01.12.2022 la Corte di Giustizia UE torna ad occuparsi dell’onere della prova nelle c.d. “frodi carosello” con particolare riferimento all’elemento partecipativo della frode, ribadendo i principi di numerose precedenti pronunce e specificandoli. Appare evidente, nella pratica processuale tributaria, che numerosi aspetti riferiti all’onere probatorio vengano disattesi: sono numerose le pronunce in cui viene confermato l’operato degli Enti impositori nonostante – talvolta – non vi sia alcuna prova o indizio rispetto alla partecipazione alla frode, o addirittura non vi sia nemmeno uno specifico accertamento delle circostanze riferite alla partecipazione, limitandosi l’atto impositivo ad “addebitare” le conseguenze fiscali dell’infedeltà di un soggetto (insolvente) ai clienti e fornitori (solventi) di questo. Ribadendo alcuni dei principi affermati in passato, la sentenza in commento stabilisce che, ai fini dell’indetraibilità IVA, le Autorità fiscali non possono limitarsi a stabilire che l’operazione fa parte di una catena di fatturazione circolare, bensì devono provare gli elementi costitutivi della frode, dimostrare le condotte fraudolente, nonché dimostrare che il soggetto passivo ha partecipato attivamente a queste, oppure che sapeva o avrebbe dovuto sapere che l’operazione rientrava in una frode. La Corte prosegue stabilendo, inoltre, che per dimostrare la partecipazione attiva del soggetto ad una frode le Autorità possono basarsi su elementi di prova che dimostrino non già una partecipazione, bensì che il soggetto passivo, dando prova di tutta la diligenza richiesta, avrebbe potuto sapere che l’operazione rientrava in una frode. Con riferimento alla controprova, laddove le condizioni consentano di sospettare l’esistenza di irregolarità o di una frode, al soggetto passivo può essere richiesto di fornire la prova della maggiore diligenza richiesta per sincerarsi che le operazioni poste in essere non lo conducano alla partecipazione fraudolenza, nei limiti delle possibilità consentite (il soggetto passivo non ha infatti a disposizione strumenti penetranti pari a quelli del Fisco).
Categorie:Accertamento
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