Revisori legali dei conti alla cassa entro il prossimo 31 gennaio 2019

Sul portale istituzionale della revisione legale (www.revisionelegale.mef.gov.it) è stato pubblicato l’avviso con cui si ricorda che il 31 gennaio 2019 scade il termine per il versamento del contributo annuale di iscrizione al Registro dei revisori legali per l’anno 2019. Il relativo importo, pari a 26,85 euro (rimasto invariato rispetto allo scorso anno), potrà essere versato utilizzando i servizi del sistema pagoPA®, tramite gli strumenti di pagamento elettronico resi disponibili dalla piattaforma, direttamente nell'area riservata del sito istituzionale della revisione legale o presso gli intermediari autorizzati. Viene, inoltre, evidenziato che è in corso di distribuzione l'apposito avviso di pagamento che sarà recapitato alla casella PEC personale di ciascun iscritto risultante dal Registro dei revisori legali, ovvero a mezzo del servizio postale ordinario. Il contributo annuale deve essere versato in un’unica soluzione entro il 31 gennaio 2019 e non è frazionabile in rapporto alla durata di iscrizione nell’anno. La somma è dovuta dai revisori legali e le società di revisione legale che risultano iscritti nelle sezioni “A” e “B” del Registro alla data del 1° gennaio di ogni anno. Si sottolinea, poi, come l’avviso di pagamento sia disponibile anche on line e che, pertanto, nel caso, di mancata ricezione dello stesso, l’iscritto potrà accedere all’Area riservata del portale con le proprie credenziali personali, selezionare la voce “Contribuzione annuale” e scaricare l’avviso di pagamento in formato elettronico. Nel caso di omesso o ritardato versamento del contributo annuale sono dovuti gli interessi nella misura legale, con decorrenza dalla scadenza e sino alla data dell’effettivo versamento, nonché gli oneri amministrativi connessi alla correlata attività di riscossione. Fermo restando l’obbligo di corrispondere i contributi dovuti, nei casi di omesso o ritardato versamento del contributo annuale il Ministero dell’Economia e delle finanze può adottare i provvedimenti sanzionatori di cui all’art. 24-ter del DLgs. 39/2010, come modificato dal DLgs. 135/2016.