Riscatti contributivi – i chiarimenti dell’INPS sulle novità introdotte dal DL n. 4/2019

L’INPS, con la circolare n. 36 del 05.03.2019 ha fornito alcune precisazioni in relazione alle novità di carattere previdenziale introdotte con il DL n. 28.01.2019. Tra i vari chiarimenti forniti segnaliamo, in particolare, che la facoltà di riscatto dei periodi non coperti da contribuzione compete agli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria e alle forme sostitutive ed esclusive della medesima (oltre alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi e alla gestione separata). Fanno eccezione le casse per i liberi professionisti e gli ordinamenti previdenziali di stati esteri. Per accedere all’istituto gli interessati non dovranno già essere titolari di un trattamento pensionistico di una qualsiasi gestione pensionistica obbligatoria e privi di anzianità contributiva antecedente al 31.12.1995. Possono essere riscattati, al massimo, fino a 5 anni non continuativi compresi tra la data del primo e dell’ultimo contributo accreditato: la base di calcolo dei contributi da versare è calcolata sulla retribuzione assoggettata a contribuzione nei 12 mesi antecedenti rispetto alla data di presentazione della domanda, mentre la percentuale applicabile è pari a quella in vigore alla data di presentazione della domanda. Le domande possono essere presentate dallo scorso 29.01.2019 e fino al prossimo 31.12.2021 dai diretti interessati oppure da un superstite o da un parente/affine entro il secondo grado. Con riferimento al riscatto dei corsi universitari, viene prevista una modalità alternativa per la copertura del periodo contributivo: l’onere di riscatto deve essere determinato sul minimale degli artigiani e commercianti vigente nell’anno di presentazione della domanda ed in base all’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche vigente, nel medesimo periodo, nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti.