5 giugno 2019

Cedolare secca per gli immobili commerciali ammessa anche se il conduttore esercita attività d’impresa

Daily news n. 105 del 05.06.2019 a cura di Omar Rigamonti

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L’art. 1, co. 59, della Legge di Bilancio 2019, ha esteso il regime della cedolare secca alle locazioni, stipulate nel 2019, aventi ad oggetto immobili commerciali classificati in categoria C/1 (“Negozi o botteghe”) di superficie fino a 600 mq. Sul punto, si segnala che, nel computo dei 600 mq (che costituiscono il limite per l’applicabilità della cedolare secca alle locazioni commerciali) non vanno conteggiate le pertinenze che, però, possono accedere all’imposta sostitutiva purché locate congiuntamente all’immobile principale. Oltre alla limitazione relativa alla categoria catastale ed alla superficie, la cedolare secca sulle locazioni commerciali trova applicazione solo per i contratti stipulati nel 2019, escludendo dallo speciale regime della cedolare i contratti di locazione già in corso nel 2018: non possono, infatti, accedere all’imposta sostitutiva, i contratti stipulati nel 2019 ove, alla data del 15.10.2018 era in corso un contratto non scaduto tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile, interrotto anticipatamente rispetto alla scadenza contrattuale. Con riferimento ai contratti di locazione di immobili commerciali, la cedolare secca trova applicazione esclusivamente con l’aliquota ordinaria del 21% da applicarsi sul canone di locazione annuale pattuito per il contratto di locazione, senza alcuna decurtazione. Con la recente Risoluzione n. 50/E del 17.5.2019, l'Amministrazione ha precisato che possono accedere al regime della cedolare secca le locazioni di immobili di categoria catastale C/1 stipulati, dall'1.1.2019, con superficie fino a 600 mq, anche se stipulate con conduttori, sia persone fisiche che soggetti societari, che svolgono attività commerciale. Restano ferme, invece, le limitazioni attinenti alla figura del locatore, che deve necessariamente essere una persona fisica che non agisce nell'esercizio dell'attività d'impresa o di arti e professioni, così come già chiarito dalla circ. n. 26/2011. Sempre nel contesto della citata risoluzione viene ribadita l’esclusione dalla cedolare secca ai contratti di locazione di immobili ad uso abitativo conclusi con conduttori che agiscono nell’esercizio di attività di impresa e/o di lavoro autonomo. La posizione assunta dall’Agenzia delle Entrate (che esclude dal regime della cedolare secca le locazioni ove il conduttore dell’immobile abitativo sia un’impresa) non è, però, condivisa dalla giurisprudenza di merito (C.T. Prov. di Firenze del 20.09.2018 n.812/2/18, C.T. Prov. di Reggio Emilia n. 470/3/14 e C.T. Prov. Milano n. 3529/25/15).
Categorie:Immobili
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