I dividendi tra società italiane e svizzere alla luce della risposta all’interpello n.57/2019

La recente risposta all’interpello n. 57/2019 del 15 febbraio ha confermato, in linea con i precedenti interventi dell’Agenzia, l’applicabilità dell’Accordo tra la Svizzera e l’Unione Europea del 26 ottobre 2004 che estende anche alla Svizzera, pur se con alcune modifiche, la Direttiva Madre-Figlia n. 90/435/Cee, rifusa nella direttiva 2011/96/Ue e modificata dalle direttive 2014/86/Ue e 2015/121/Ue, la Direttiva Interessi-Royalties n. 2003/49/CE e la Direttiva sul risparmio n. 2003/48/CE abrogata e sostituita dalla Direttiva 2015/2060/UE del 10 novembre 2015. L’Accordo tra l’Unione europea e la Confederazione elvetica si caratterizza per essere di fatto uno scambio di “prestazioni”: (i) da un lato la Svizzera si impegna ad aderire allo scambio di informazioni, limitatamente alle persone fisiche ed agli interessi da loro percepiti in Svizzera ; (ii) dall’altro, però, ottiene di essere trattata come gli Stati appartenenti all’Unione Europea potendo usufruire delle misure equivalenti a quelle previste dalle Direttive europee in precedenza citate per i soggetti societari (Direttiva Madre-Figlia e Direttiva Interessi e Royalties). L’accordo non prevede il recepimento sic et simpliciter di queste due direttive.