19 maggio 2020

Il modello redditi apre al credito per le imposte estere sulle imposte sostitutive

Daily news n. 92 del 19.05.2020 a cura di Ennio Via

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Un problema avvertito da tempo dagli operatori è quello della presunta impossibilità di recuperare come credito le imposte pagate all’estero qualora il reddito sia soggetto in Italia alla tassazione sostitutiva del 26%. Il caso più emblematico è quello dei dividendi non qualificati e dei dividendi qualificati maturati dal 2018. La C.M. 9/E/2015, infatti, ha avuto modo di chiarire che per beneficiare del credito d’imposta previsto dall’articolo 165 del TUIR è necessario che i redditi prodotti all’estero concorrano alla formazione del reddito complessivo del soggetto residente. L’istituto non è quindi applicabile in presenza di redditi assoggettati a ritenuta a titolo di imposta, a imposta sostitutiva o a imposizione sostitutiva operata dallo stesso contribuente in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi ai sensi dell’articolo 18 del TUIR. Sulla base di tale disposizione, infatti, i redditi di capitale corrisposti da soggetti non residenti e percepiti direttamente all’estero senza l’intervento di un sostituto d’imposta sono soggetti, a cura del contribuente, in occasione della presentazione della dichiarazione dei redditi, ad imposizione sostitutiva nella stessa misura delle ritenute a titolo d’imposta che sarebbero applicate se tali redditi fossero corrisposti da sostituti d’imposta o intermediari italiani. L’unica via per beneficiare del credito di imposta, secondo la circolare, è rappresentata dall’opzione per la tassazione ordinaria. In relazione a tali redditi, la norma dispone, inoltre, che “il contribuente ha facoltà di non avvalersi del regime di imposizione sostitutiva ed in tal caso compete il credito d’imposta per i redditi prodotti all’estero”. Tuttavia, la C.M. 9/E/2015 osserva che “in applicazione dell’articolo 27, comma 4, del DPR 600/1973 non possono usufruire dell’imposizione ordinaria neanche gli utili di cui all’articolo 44, comma 2, lettera a), ultimo periodo, del TUIR, relativi a partecipazioni non qualificate in soggetti esteri”. Dalla lettura della versione aggiornata ad oggi della norma si appura – e non poteva essere altrimenti – che la previsione, oltre a riguardare ovviamente anche il caso dei semplici dividendi, ha ad oggetto sia le partecipazioni qualificate che le partecipazioni non qualificate.
Categorie:Modelli fiscali e dichiarativi
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