16 marzo 2017

Il valore nell’imposta di registro e la determinazione delle plusvalenze nelle imposte sui redditi

Daily news n. 46 del 16.03.2017 a cura di Fabio Carrirolo

Il valore nell’imposta di registro e la determinazione delle plusvalenze nelle imposte sui redditi - Daily news n. 46 del 16.03.2017 a cura di Fabio Carrirolo€ 6,00

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In ambito fiscale, la natura plurale del sistema tributario italiano fa sì che un medesimo fenomeno possa dar luogo a presupposti impositivi diversi, generando riflessi ai fini delle imposte sui redditi, dell’IVA, dell’imposta di registro e così via. In particolare, è noto a chi frequenti questi temi che l’effetto reddituale tipico emergente a seguito della cessione di asset con valore superiore rispetto a quello fiscalmente riconosciuto (la plusvalenza) può affiancarsi a un accertamento di maggior valore che interessa il “campo registro”, seguendo le peculiari e differenti regole che presiedono a tale imposta. Questa tematica si intreccia a quella dell’utilizzo diretto del valore normale nell’ambito degli accertamenti presuntivi (analitico – induttivi) per IVA e imposte sui redditi, che non era più possibile a seguito dell’intervento del legislatore nel 2009 (su impulso della Commissione UE), ma che di fatto registrava una sorta di “revival” in chiave di presunzione semplice, sostanzialmente avvalorata dalla giurisprudenza di legittimità. Come verrà di seguito illustrato, la possibilità di un “trasferimento diretto” in altri settori impositivi dei valori accertati ai fini dell’imposta di registro è ora esclusa per effetto di una recente disposizione di interpretazione autentica.
Categorie:Imposta di registro
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