Il vecchio e il nuovo regime di tassazione delle cripto – attività: stato dell’arte e punti irrisolti

Le vicende legate al mondo delle cripto-valute vengono sovente trattate come un fenomeno misterioso, non ben comprensibile, poco trasparente e quindi epidermicamente negativo. Il loro contenuto esclusivamente tecnologico determina che le valute virtuali, e i prodotti e servizi che a loro si ricollegano (pensiamo per esempio allo staking o al cloud minting), siano sfuggenti, poco imbrigliabili e sempre in mutazione, mentre il diritto, che dovrebbe normare questi fenomeni, non può far altro che inseguirli per tentare di regolarli. Non è raro inoltre che, quando si parla del mondo “cripto”, vengano evocati i pericoli riconducibili al riciclaggio del denaro di provenienza illecita a causa di una fraintesa mancanza di trasparenza negli scambi. Lo scenario appena profilato sta completamente cambiando per le prese di posizione sia in sede comunitaria, che nel nostro paese, dove dal 1gennaio 2023 è stata varata una apposita intelaiatura normativa di carattere fiscale appositamente preposta a intercettare gli imponibili riconducibili al fenomeno e a imporne il monitoraggio attraverso la compilazione obbligatoria del quadro RW. In questo contributo scritto, che procederà partendo da una analisi della situazione antecedente alle nuove norme, si provvederà a tracciare il profilo della nuova disciplina, mettendone in luce anche i punti insoddisfacenti e le questioni irrisolte.