13 novembre 2018

La domanda di restituzione dell’IVA non dovuta

Daily news n. 194 del 13.11.2018 a cura di Antonio Nicotra

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Con la L. 167/2017, il legislatore ha introdotto nel DPR 633/72 l’art. 30-ter, riconoscendo, per la prima volta in modo espresso, il diritto del soggetto passivo alla restituzione dell'IVA indebitamente versata. L’intervento del legislatore è causalmente riconducibile alla procedura d’infrazione EU Pilot 9164/17/TAXU avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, affinché intervenisse in materia di restituzione dell’IVA indebita. Il testo della norma si presenta alquanto simile all’art. 21 del DLgs. 546/92: non a caso, prima della L. 167/2017, la domanda di restituzione dell’IVA, al di fuori dell’ordinario meccanismo di funzionamento, veniva avanzata ai sensi di detta disposizione. Guardando all’operatività delle modifiche introdotte, dapprima con la L. 167/2017 e, poi, con della L. 205/2017, si nota che tanto l’art. 6 co. 6 secondo periodo del DLgs. 471/97, quanto l’art. 30- ter co. 2 del DPR 633/72, disciplinano lo stesso indebito. Si rammenta, a tal fine, che la L. 205/2017, modificando l’art. 6 co. 6 del DLgs. 471/97, ha previsto la possibilità, per il cessionario/committente, di detrarre l’IVA applicata in eccesso dal cedente/prestatore, innovando rispetto alla disciplina precedente: muta, infatti, il quadro tradizionale del rapporto tra rivalsa e detrazione nel caso di erroneo addebito del tributo.
Categorie:Iva
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