La trasformazione della società nel concordato preventivo

Il codice civile ammette il mutamento della forma giuridica, purchè sia compatibile con le finalità e lo stato della procedura: il giudizio di compatibilità è rimesso, in via esclusiva, agli organi del concordato preventivo, in quanto la trasformazione non deve determinare il rischio di sottrazione dei beni ai creditori. La relativa delibera deve, inoltre, essere previamente autorizzata, rispettivamente, dal Tribunale o dal Giudice Delegato, se assunta dopo il deposito della domanda di concordato preventivo e prima del decreto di ammissione o successivamente. La tutela dei creditori e il diritto di recesso dei soci sono, invece, disciplinati dall’art. 116 del D.Lgs. 12.1.2019, n. 14 (“Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza”).