Blocco compensazioni: i dati e le informazioni al fisco possono sbloccare il pagamento

Gentile cliente, con la presente desideriamo informarLa che in occasione di un’interrogazione parlamentare (n. 5-00537 del 27.09.2018) sono stati forniti alcuni chiarimenti relativamente allo sblocco delle compensazioni “intercettate” dal fisco. Ricordiamo che con provvedimento n.195385/E del 28.08.2018 l’Agenzia delle Entrate ha fornito le disposizioni attuative delle modifiche apportate dalla legge n. 205/2017 all’istituto delle compensazioni. Al fine di consentire la verifica delle compensazioni con profili di rischio, è stato introdotto il comma 49-ter all’articolo 37 del DL n. 223/2006 che consente all’Agenzia delle Entrate di sospendere, per un massimo di 30 giorni, l’esecuzione del modello F24. Con il provvedimento in commento l’Agenzia delle Entrate ha specificato i criteri che saranno utilizzati in vista del potenziale blocco (tipologia di debito pagato, del credito compensato, dati presenti in anagrafe tributaria, compensazioni effettuate dai soggetti indicati nel modello), circostanza che potrebbe ricorrere, ad esempio, qualora il contribuente sia interessato da un blocco delle compensazioni per somme iscritte a ruolo a titolo definitivo, oppure nel caso di precedenti penali per illeciti tributari riguardanti l’indebita compensazione. Con l’interrogazione parlamentare viene precisato che i blocchi vengono attivati sulla base di criteri selettivi di rischio. Si esclude, pertanto, l’applicazione generalizzata del blocco a tutte le compensazioni del contribuente. Inoltre, nel caso in cui il contribuente fornisca dati ed informazioni rilevanti, l’Agenzia delle Entrate può provvedere allo sblocco dei pagamenti anche in data antecedente rispetto al periodo di sospensione di 30 giorni.