Errata applicazione del regime forfetario: modalità per la correzione delle fatture emesse

Gentile cliente, con la presente desideriamo informarLa che, con le risposte interpello 26.11.2019 nn.499 e 500, l'Agenzia delle Entrate ha precisato che, in caso di errata applicazione del regime forfetario, la correzione delle fatture emesse può avvenire adottando una delle seguenti modalità: i) emettendo e trasmettendo al committente note di variazione in aumento, ai sensi dell'art. 26 co. 1 del DPR 633/72, ad integrazione delle fatture originarie, addebitando a titolo di rivalsa l'IVA da versare ed esponendo la ritenuta d'acconto; ii) emettendo e trasmettendo al committente note di variazione in diminuzione, ai sensi dell'art. 26 co. 2 del DPR 633/72, a integrale storno delle fatture originarie ed emettendo nuove fatture, in sostituzione delle precedenti, addebitando a titolo di rivalsa l'IVA ed esponendo la ritenuta d'acconto. Nell'ipotesi in cui il nuovo documento fiscale (nel caso specifico, in formato elettronico) sia "rifiutato" dal destinatario (il quale, conseguentemente, non provvede al pagamento dell'IVA addebitata in rivalsa e al versamento della ritenuta d'acconto), il cedente/prestatore: i) deve comunque versare all'Erario l'imposta e, per ottenere il pagamento dell'IVA addebitata in rivalsa, attivare una procedura civilistica di recupero del credito nei confronti del cessionario/committente; ii) non matura alcun credito IRPEF da poter utilizzare in compensazione in sede di dichiarazione.