12 luglio 2016

Coordinamento tra interpelli facoltativi e obbligo di segnalazione in materia di società di comodo

Daily news n. 134 del 12.07.2016 a cura di Fabio Carrirolo

L’interpello – strumento di dialogo con il fisco sviluppatosi soprattutto a seguito dell’introduzione dello Statuto del contribuente – è stato oggetto di riordino e revisione con il D.Lgs. 24.9.2015, n. 156, in attuazione della delega per la riforma fiscale di cui alla L. n. 23/2014. Per quanto riguarda l’Agenzia delle Entrate, il concreto funzionamento dei nuovi interpelli è stato messo a punto con il provvedimento direttoriale del 4.1.2016, protocollo n. 27. I vari aspetti innovativi in materia sono quindi stati oggetti di approfondimento nella circolare della medesima Agenzia n. 9/E del 1° aprile 2016. Particolare rilevanza ha assunto e ancora riveste la disciplina dell’interpello in relazione alle cosiddette società di comodo, o non operative, cioè a quei soggetti societari cui il legislatore, in presenza di determinati asset patrimoniali, ricollega un “reddito minimo presunto” e alcuni svantaggi dal punto di vista reddituale, IRAP e IVA, fatta salva la possibilità di dimostrare condizioni soggettive di non applicazione di questa presunzione legale. Le società in perdita sistematica [sps], con più dichiarazioni fiscali in perdita all’interno di un certo arco temporale, condividono il trattamento delle società di comodo; per ambedue i soggetti, anche se è recentemente cambiata la funzione del relativo interpello, i quesiti continuano ad avere un notevole appeal nella prospettiva della maggior tranquillità rispetto al rischio di accertamento.
Categorie:Accertamento  –  Contenzioso
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