Cessione di quote e responsabilità tributaria nelle società di persone, alla luce della risposta ad interpello n.116/2020

La cessione di quote tra i soci, nell’ambito delle società di persone, apre alcune criticità legate ai diversi principi civili e fiscali che attengono alla ripartizione delle responsabilità ed alla ripartizione degli utili, sotto il primo aspetto, nonché alla imputazione dei redditi e alle connesse obbligazioni tributarie, sotto l’aspetto fiscale. In estrema sintesi: i creditori beneficiano, nel caso del subingresso di un socio, dell’incremento della garanzia patrimoniale dovuta al sommarsi del patrimonio personale del socio subentrante rispetto al patrimonio personale del socio uscente, relativamente alle obbligazioni sociali sorte prima della cessione della quota; il socio uscente continua a rispondere, nei confronti dei terzi, per le obbligazioni sociali pendenti sorte fino alla pubblicazione dell’accordo di cessione nel registro delle imprese o al momento anteriore in cui il terzo sia venuto a conoscenza dell’atto. Con riguardo alla eventuale maggiore Irpef accertata nel corso del periodo d’imposta in cui ha avuto luogo la cessione risponde il socio subentrante, posto il principio, valido anche per gli utili extra-bilancio, che gli utili civilistici maturano in capo ai soci in carica al momento dell’approvazione del rendiconto, mentre il reddito fiscale viene comunque imputato ai soci risultanti al termine dell’esercizio, per effetto del principio della trasparenza fiscale disciplinato dall’art. 5 del tuir.