I consorzi di urbanizzazione: cosa sono e il regime fiscale applicabile

Partendo dai concetti già esposti nel nostro Focus n. 48 del 23.12.2010, con il presente intervento sarà analizzata la specifica materia dei consorzi di urbanizzazione. Come è noto ai sensi dell'art. 2602 c. 1°, c.c. con il contratto di consorzio più imprenditori istituiscono un'organizzazione comune per la disciplina (per esempio un consorzio per la disciplina della produzione o della vendita del prodotto) o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese (per esempio un consorzio per la gestione in comune di un magazzino frigorifero oppure per l'assunzione di un complesso contratto di appalto e lo svolgimento delle attività successive). Il consorzio, pertanto, in quanto derivante da un accordo tra più imprenditori per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle loro imprese, è un organismo strumentale rispetto alle imprese stesse destinato ad operare per conto dei consorziati. Accade sovente nella prassi che per convenzione con il Comune, talune opere di urbanizzazione (strade, parcheggi, rete idrica, impianti di depurazione) devono essere gestite da un consorzio, appositamente costituito tra i proprietari. In questo caso si parla di consorzi urbanistici (o di urbanizzazione). Come meglio si vedrà nel proseguo del presente lavoro, non esiste una definizione specifica dettata dal codice. Tuttavia numeroso sentenze e diversi filoni interpretativi hanno cercato di darne una definizione. Con una nota sentenza del 2004 si arriverà, come vedremo, alla seguente definizione: consorzio di urbanizzazione come contratto atipico nel quale confluiscono gli elementi della associazione non riconosciuta e della comunione.