Cessione di campioni gratuiti di modico valore: non obbligatorio il carattere indelebile del contrassegno

Le cessioni di campioni gratuiti sono escluse dal campo di applicazione dell'IVA ai sensi dell'art. 2 co. 3 lett. d) del DPR 633/72, in quanto il relativo costo rientra fra le spese di pubblicità o le spese generali incorporate nel prezzo dei beni soggetti ad imposta. Ai fini dell’esclusione dal campo di applicazione dell’IVA, devono essere rispettate le seguenti condizioni: i) deve trattarsi di campioni gratuiti, ceduti “per promuovere il bene, al fine di migliorarne la conoscenza e la diffusione presso gli utilizzatori, attuali e potenziali; ii) i beni devono essere appositamente contrassegnati in maniera indelebile, “sia per evitare che (…) possa¬no formare successivamente oggetto di commercializzazione, sia per impedire che si possano verificare manovre distorsive della concorrenza”. Il requisito dell’indelebilità della dicitura implica che non è valida la mera apposizione di un adesivo sul prodotti; iii) i campioni devono essere di modico valore. Con riguardo all'obbligo di contraddistinguere i campioni gratuiti di modico valore con un apposito contrassegno affinché le relative cessioni siano fuori dal campo di applicazione dell'IVA (art. 2 co. 3 lett. d) del DPR 633/72), la Corte di Cassazione (Cass. 31.10.2018 n. 27795) ha sancito, fra l'altro, che: i) il cedente è tenuto a caratterizzare i predetti beni con un'etichettatura o un altro segno grafico idoneo a evidenziare la loro esclusiva destinazione alla promozione del prodotto al pubblico; ii) non è obbligatorio, tuttavia, che il predetto contrassegno presenti il carattere dell'indelebilità.