Chiusura partite IVA inattive: pubblicato il provvedimento attuativo delle Entrate

Con provvedimento protocollo n. 141552 del 03.12.2019 l’Agenzia delle Entrate ha fornito le disposizioni attuative riferite alle modifiche apportate all’articolo 35, comma 15 quinquies del DPR n. 633/72 dal D.Lgs. n. 175/2014 (e ulteriormente modificato dal DL n. 193/2016) in materia di cessazione delle partite IVA inattive. L’individuazione delle partite IVA inattive da cessare verrà effettuata tramite riscontri automatizzati in ragione dei dati disponibili in Anagrafe tributaria e riguarderà tutte le partite IVA inattive da almeno tre anni, anche riferite a categorie diverse dalle persone fisiche. In questo ultimo caso, contestualmente alla cessazione della partita IVA, l’amministrazione finanziaria provvederà all’estinzione del codice fiscale (fatta eccezione nel caso in cui non emergano elementi che lasciano supporre l’operatività del soggetto). La procedura di cessazione della partita IVA prevede una comunicazione al contribuente tramite raccomandata con avviso di ricevimento: il destinatario avrà la possibilità di fornire, entro 60 giorni, chiarimenti in merito alla propria posizione di soggetto attivo ai fini IVA. Verificate le argomentazioni proposte (ed eventuale documentazione) gli Uffici potranno archiviare la comunicazione di chiusura della partita IVA o rigettare l’istanza con motivato diniego. Contestualmente alla cessazione della partita IVA, il soggetto interessato verrà escluso dalla banca dati VIES. Si segnala che, nei confronti dei soggetti interessati dal provvedimento di cessazione della partita IVA, viene previsto il divieto di utilizzare in compensazione orizzontale i crediti di qualsiasi natura, anche con riferimento a crediti sorti al di fuori dell’attività svolta (a decorrere dalla notifica del provvedimento di cessazione della partita IVA).