Definizione agevolata delle controversie tributarie: chiarimenti

Con risposta ad interpello n. 364 del 30.06.2023 l’Agenzia delle Entrate ha precisato che il credito IVA compensato nella misura eccedente a quella consentita per legge viene “rigenerato” con il solo versamento dell’ultima rata della definizione agevolata delle liti pendenti. Ciò avviene al netto delle eventuali somme corrisposte a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive, per la notificazione, nonché a titolo di interessi da rateazione. Ricordiamo che con circolare n. 2/E del 27.01.2023 l’Agenzia delle Entrate ha fornito numerose precisazioni in relazione all’applicazione delle procedure di definizone previste dalla legge n. 197 del 29.12.2022 (c.d. “Legge di Bilancio”), tra cui la procedura di definizione delle controversie tributarie di cui è parte l’Agenzia delle Entrate, delle dogane e dei monopoli pendenti alla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023 in ogni stato e grado di giudizio attraverso il pagamento di un determinato importo correlato al valore della controversia e differenziato in relazione allo stato e al grado in cui pende il giudizio da definire. Sul punto, l’Agenzia ha precisato che devono considerarsi pendenti ai fini della definizione agevolata le controversie per le quali al 01.01.2023 sia stato proposto l’atto introduttivo di primo grado, non definite alla data di presentazione della domanda di definizione, a prescidere dall’avvenuta costituzione in giudizio. Sono, inltre, interessati dalla definizione le controversie relative da una pronuncia in primo o secondo grado i cui termini di impugnazione non siano ancora scaduti alla data del 01.01.2023, oppure da un provvedimento di rinvio. Ricordiamo che i termini per la presentazione della domanda e per il versamento della prima o unica rata sono stati prorogati ad opera del citato DL n. 34/2023 al prossimo 30.09.2023.