Ravvedimento operoso: chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate e Assonime

A partire dal 01.01.2015, la legge n. 190 del 23.12.2014 ha modificato la disciplina del ravvedimento operoso, introducendo nuove possibilità per il contribuente di correggere errori, anche oltre i termini fino ad oggi riconosciuti. Secondo quanto previsto dalla legge di stabilità 2015, i contribuenti avranno accesso a quattro nuove forme di ravvedimento, che potranno essere utilizzate nell’ipotesi di omesso o ritardato pagamento dei tributi oppure nel caso di omissioni od errori che determinano l’infedeltà della dichiarazione. Sull’argomento è intervenuta Assonime, che con la circolare n. 15 del 11.05.2015 ha chiarito che coloro che ricevono un invito a comparire sono liberi di ravvedersi anche al di fuori dell’ipotesi prevista dalla lettera b-quater) (ravvedimento a seguito di ricezione del verbale). Viene specificato, inoltre, che per le regolarizzazioni entro 90 giorni di cui alla lettera a-bis) il termine si deve ritenere applicabile, per i tributi periodici, al giorno della violazione, e non al termine per la presentazione della dichiarazione. L’Agenzia delle Entrate, invece, ha fornito i primissimi chiarimenti in occasione di alcuni incontri con la stampa specializzata, ufficializzati con la pubblicazione della circolare n. 6/E del 19.02.2015. Ora, con la nuova circolare n. 23/E del 09.06.2015 sono stati forniti chiarimenti in riferimento all’ipotesi di ravvedimento a seguito di notifica di un processo verbale di constatazione: secondo l’Agenzia, anche se il legislatore non ha previsto esplicitamente nessuna limitazione all’applicazione di tale ipotesi di riduzione sanzionatoria, poiché la norma fa riferimento alla constatazione delle violazioni relative a leggi finanziarie di cui alla legge 7 gennaio 1929, n. 4, tale fattispecie è implicitamente applicabile ai soli tributi amministrati dall'Agenzia delle Entrate.