14 luglio 2021

Il trattamento fiscale degli immobili di interesse storico artistico posseduti da privati ed imprese

Daily news n. 123 del 14.07.2021 a cura di Sandro Cerato

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Gli immobili di cui al D.Lgs. 42/2004 sono riconosciuti di interesse rilevante per motivi storici, artistici, archeologici, culturali, mediante apposita notificazione amministrativa effettuata ai privati proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo del fabbricato. Ai possessori di tali immobili, viene riconosciuto un trattamento fiscale agevolato ai fini delle imposte dirette. Per le persone fisiche non in regime di impresa, il reddito fondiario derivante dal possesso di tali immobili si determina assumendo la rendita catastale nella misura ridotta del 50% rivalutata del 5%. Se locati a terzi, invece, il reddito fondiario degli immobili vincolati è costituito dal maggiore tra il canone risultante dal contratto di locazione (ridotto del 35%) e la rendita catastale rivalutata del 5%. In presenza di immobili vincolati, concessi in locazione a canone concordato ai sensi della Legge 431/1998, è possibile applicare l’ulteriore riduzione del 30%. Nel caso di opzione per il regime della cedolare secca il canone di locazione – sul quale deve essere applicata l’imposta sostitutiva - deve essere assunto al 100%. Per gli immobili vincolati locati a terzi, costituenti per l’impresa immobili patrimonio, il provento immobiliare che concorre alla formazione del reddito d’impresa è il maggiore tra il canone di locazione (ridotto del 35%) e la rendita catastale rivalutata del 5%. Diversamente, nel caso in cui il fabbricato vincolato sia a disposizione, concorrerà alla formazione del reddito d’impresa la rendita catastale ridotta del 50% rivalutata del 5%. Esulano dal trattamento fiscale di favore, gli immobili vincolati costituenti per l’impresa immobili merce o immobili strumentali, i quali concorrono alla formazione del reddito d’impresa in base alle risultanze del Conto economico di bilancio (“a costi e ricavi”).
Categorie:Immobili
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