3 settembre 2018
Il trust nullo non esclude il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte
Daily news n. 145 del 03.09.2018 a cura di Ennio Vial
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La recente Sentenza n. 20862 dell' 11 maggio 2018 (ud 7 novembre 2017) della Cassazione Penale, Sez. III affronta il caso di un trust autodichiarato. Il disponente, in particolare, era imputato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Nella prassi degli operatori viene definito autodichiarato anche il trust dove semplicemente il disponente coincide con il trustee, anche se la nomina è avvenuta non in fase istitutiva del trust ma in un momento successivo, ad esempio a seguito di nomina da parte del guardiano. Nella prassi viene spesso fatto rientrare nel novero del trust autodichiarato anche la casistica in cui a fronte di due disponenti, uno di essi è nominato come trustee. Si tratta di una tipologia spesso osteggiata dai vari soggetti coinvolti nel mondo del trust (giurisprudenza, agenzia delle Entrate, commentatori vari). Questa avversione non pare sempre corretta. Ad ogni buon conto, mentre generalmente accade di imbattersi in usi strumentali e distorti del trust autodichiarato, in questo caso si assiste ad una strumentalizzazione dello sfavor che il proprio trust autodichiarato incontra. L’imputato, per difendersi dall’accusa di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, ha eccepito che il trust è nullo e che quindi egli non avrebbe in alcun modo potuto sottrarsi alla pretesa tributaria. Per cogliere appieno il contenuto della sentenza, è opportuno tratteggiare in prima battuta il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Categorie:Trust
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