Fusione transnazionale con stabili organizzazioni italiane chiarimenti Risoluzione n.161/E/2017

L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione 161/E del 22 dicembre 2017, ha fornito alcuni chiarimenti in relazione alla possibilità di riportare le perdite in caso di fusione transnazionale, e quindi anche di scissione, andando ad aggiungere un altro spunto interpretativo all’art. 181 del Tuir che disciplina il riporto di perdite, ROL e ACE nelle operazioni di fusione, scissione, conferimenti di attivo e scambi di azioni che hanno come protagoniste società di Stati membri dell’UE diversi. Nella fattispecie, l’Agenzia ha analizzato una fusione transfrontaliera tra due società residenti in due Paesi UE (Francia e Lussemburgo), entrambe con stabile organizzazione in Italia. Nella Risoluzione l’Agenzia ha generalizzato la riportabilità delle perdite con riferimento al caso in cui una stabile organizzazione della società incorporante è stata costituita appositamente in occasione dell’operazione straordinaria. Questa ipotesi è assimilabile all’ipotesi in cui il soggetto avente causa non ha in Italia una stabile e, quindi, attività e passività della dante causa confluiscono in una stabile all’uopo costituita. In entrambe le ipotesi, non vi è integrazione di attivi patrimoniali e, quindi, non trovano applicazione i limiti dell’art. 172 co. 7 in materia di riporto delle perdite. Diversamente, se vi è integrazione di attivi patrimoniali di soggetti diversi, perché si è in presenza di stabili organizzazioni preesistenti, troveranno applicazione i limiti dell’art. 172 co. 7.