I termini per l’adesione, per la mediazione, per il ricorso

Il ricorso avanti le commissioni tributarie provinciali costituisce la modalità tradizionale consentita dall’ordinamento per reagire verso un atto impositivo o della riscossione che il contribuente assume essere illegittimo o comunque affetto da motivi di invalidità. Nel corso degli anni, al contenzioso tributario (divenuto sovrabbondante) si sono affiancati strumenti di risoluzione delle controversie come l’accertamento con adesione, la conciliazione tributaria e il reclamo – mediazione. Si tratta, in ogni caso, di possibilità che riguardano la fase in cui tra il contribuente e il fisco è già sorta formalmente una “vertenza” (esiste cioè un atto della PA notificato). Occorre al riguardo considerare che la possibilità di ricorrere avverso un avviso di accertamento è soggetta a un breve termine temporale di decadenza: termine sul quale incidono in modo differente la presenza di un tentativo di adesione e l’esistenza di un’ipotesi obbligatoria di reclamo – mediazione (diverse sono le considerazioni possibili per la conciliazione, procedura che presuppone l’esistenza di un ricorso avanti la CTP). In un contesto in cui il contribuente ha a disposizione diverse possibilità per veder riconosciute le proprie ragioni nei confronti del fisco, possono crearsi sovrapposizioni di termini concorrenti, consecutivi, alternativi, a seconda della procedura cui appare conveniente ricorrere.