La nuova tassazione sui beni utilizzati dai soci

L’art. 2, commi 36-terdecies – 36 duodevicies, del D.L. 13.08.2011, n. 138, ha introdotto nel nostro sistema tributario una nuova disciplina relativa alla fiscalità dei beni concessi in godimento ai soci o ai familiari dell’imprenditore. Si tratta di un nuovo istituto valido ai fini delle imposte dirette, che mira a disincentivare il passaggio elusivo dei beni tra i soci, o i familiari dell’imprenditore e l’impresa, al solo scopo di celare all’amministrazione finanziaria l’uso personale di taluni beni per finalità elusive in generale e per aggirare le nuove disposizioni relative al redditometro, a partire dal 2012, in particolare. Il sistema antielusivo introdotto dalla nuova normativa appena più sopra citata, si fonda sulla tassazione del market value, in capo ai soci ed ai familiari dell’imprenditore, del diritto di godimento dei beni dell’impresa ovvero, più precisamente, sulla tassazione in capo ad essi della eventuale differenza tra il valore di mercato ed il corrispettivo di detto diritto. Di contro, le imprese, possono dedurre i costi relativi a detti beni, a condizione che il corrispettivo concordato con i soci o con i familiari dell’imprenditore sia congruo, rispetto al citato valore di mercato. Le nuove norme hanno introdotto anche degli obblighi di comunicazione all’Amministrazione Finanziaria, sia in capo alle imprese che in capo ai soci o ai familiari dell’imprenditore, allo scopo di monitorare le operazioni in argomento, anche ai fini del redditometro. Le disposizioni s’intrecciano con le altre già esistenti, in un quadro non ancora del tutto chiaro e delineato.