4 marzo 2014

La prova dell’avvenuta esportazione e delle cessioni intracomunitarie – CMR elettronico

Daily news n. 62 del 04.03.2014 a cura di Gabriele Bellinato

La prova dell’avvenuta esportazione e delle cessioni intracomunitarie – CMR elettronico - Daily news n. 62 del 04.03.2014 a cura di Gabriele Bellinato€ 6,00

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La disciplina relativa al trattamento ai fini Iva delle cessioni all’esportazione e delle cessioni intracomunitarie è dettata rispettivamente dall’art. 8 D.P.R. n. 633/1972 e dall’art. 41 D.L. n. 331/1993. Queste norme prevedono che le cessioni all’esportazione e le cessioni intracomunitarie costituiscano, per i soggetti passivi iva, operazioni non imponibili in Italia purché si dimostri la reale uscita dei beni dal territorio nazionale. È posto, dunque, a carico dell’operatore nazionale l’onere della prova dell’avvenuta esportazione e cessione. In modo particolare, per quanto riguarda le cessioni intracomunitarie, l’onere della prova risulta essere di difficile dimostrazione poiché la normativa italiana ha solamente recepito la Direttiva Europea n. 77/388/CE che non indica quali documenti attestino la fuoriuscita dei beni dal Paese ma lascia ai singoli Stati membri la facoltà di stabilire altri obblighi che ritengano necessari per assicurare l’esatta riscossione dell’imposta. La normativa nazionale non ha provveduto ad integrare il dettato normativo comunitario stabilendo ulteriori prove documentali, ha procurato una lacuna normativa che la Corte di Cassazione e l’Agenzia delle Entrate stanno tentando di rimarginare.
Categorie:Legge Comunitaria - Intrastat - Territorialità
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