La tassazione indiretta negli atti dispositivi in trust alla luce della più recente giurisprudenza

Il Trust sembra vivere negli ultimi tempi un periodo veramente difficile (e non solo in campo tributario). Se fino a qualche mese fa sembrava che si fosse giunti a una sorta di assestamento del regime fiscale in quanto la situazione sembrava aver raggiunto un punto di equilibrio condiviso da tutti, tranne la questione riguardante l’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale in misura fissa o percentuale, ora tutto è stato sconvolto da recentissima giurisprudenza della Corte di Cassazione (Ordinanze n. 3735 del 24/2/2015, n. 3737 del 24/2/2015 e n. 3886 del 25/02/2015). Come vedremo in seguito, i giudici di legittimità hanno spazzato via oltre un lustro di giurisprudenza di merito che aveva in larghissima parte riconosciuto l’applicazione all’atto di Trust dell’imposta di successione e donazione con le aliquote e le franchigie riconosciute alla luce del rapporto parentale tra Disponente e Beneficiario, nonché le imposte ipo-catatali (in presenza di immobili o diritti reali immobiliari) in misura fissa. Per i contenziosi pendenti tutto diventerà più difficile. Sarà necessario ricostruire nuovamente i passaggi logici sottesi all’interpretazione normativa e di prassi che era stata codificata in decine e decine di sentenze di merito; e tale compito non sarà sicuramente facile (anche se qualche breccia è rinvenibile nelle decisioni dei giudici di legittimità).