Novità in materia di stabile organizzazione alla luce del D.L.193/2016

In questo intervento esamineremo la questione della gestione dei cambi della stabile organizzazione estera detenuta da una impresa italiana. La normativa fiscale in vigore da anni risultava, infatti, differente rispetto a quella civilistica contenuta nei principi contabili, generando un inutile appesantimento amministrativo ai contribuenti che volevano gestire diligentemente la questione contabile e fiscale in oggetto. Il tema assume particolare interesse in questo periodo anche in ragione della nuova disciplina della branch exemption di cui all’art. 168 ter del tuir che ragionevolmente aumenterà le casistiche di utilizzo della stabile estera in luogo della società di diritto locale . In sostanza, come avremo modo di precisare nel prosieguo, mentre in precedenza la conversione dei conti in valuta estera delle stabili organizzazioni, da assumere ai fini della determinazione dell’imponibile IRES, era ancorata all’applicazione del cambio di fine esercizio, la nuova disciplina introdotta ad opera del D.L. 193/2016 consente di attribuire una rilevanza fiscale ai tassi di cambio utilizzati dalle imprese ai fini della redazione del proprio bilancio in base alla corretta applicazione dei principi contabili.