10 giugno 2014
Studi di settore: la multiattività
Daily news n. 160 del 10.06.2014 a cura di Antonella Gemelli
Studi di settore: la multiattività - Daily news n. 160 del 10.06.2014 a cura di Antonella Gemelli | € 6,00 + IVA |
Come noto, la disciplina degli studi di settore applicabile alle imprese esercenti due o più attività d’impresa (c.d. “multiattività”) o alle imprese esercenti l’attività mediante l’utilizzo di più punti di vendita e di più punti di produzione (c.d. “multipunto”) è stata modificata ad opera del DM 11.2.2008. Le modifiche apportate dal provvedimento citato sono riassumibili: i) nella semplificazione degli obblighi di annotazione separata; ii) nella previsione di particolari regole per l’utilizzo, in sede di accertamento, dei risultati derivanti dall’applicazione degli studi di settore. Quanto al primo punto, l'art. 1 co. 1 del DM 11.2.2008 dispone che i contribuenti che esercitano due o più attività d'impresa, per almeno una delle quali risulti approvato uno studio di settore, sono tenuti ad annotare separatamente i ricavi: i) relativi alle diverse attività esercitate; ii) derivanti dall'attività di vendita di generi soggetti ad aggio o a ricavo fisso. In relazione alle modalità di annotazione separata dei ricavi, il contribuente può utilizzare il metodo ritenuto più idoneo, ricorrendo, ad esempio, a codici causali, registri sezionali, schede extracontabili (circ. Agenzia delle Entrate 1.4.2008 n. 31). Quanto al secondo punto, si precisa che, per i soggetti che esercitano due o più attività d'impresa non rientranti nel medesimo studio di settore i risultati derivanti dagli studi: i) sono direttamente utilizzabili in sede di accertamento a condizione che i ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle considerate dallo studio di settore relativo all'attività prevalente siano pari o inferiori al 30% dei ricavi complessivi; ii) possono essere utilizzati solo ai fini della selezione delle posizioni da sottoporre a controllo se i ricavi dichiarati relativi alle attività non rientranti tra quelle considerate dallo studio di settore relativo all'attività prevalente risultino superiori al 30% dell'ammontare totale dei ricavi dichiarati.
Categorie:Studi di Settore
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