Disciplina IRI e novità del DL 50/2017

L’art. 1, co. 547, lett. b), L. 232/2016, ha introdotto l’art. 55-bis del DPR 917/1986, con l’obiettivo di favorire la patrimonializzazione delle piccole e medie imprese, mediante la tassazione proporzionale, con l’aliquota del 24% degli utili trattenuti all’interno delle medesime. È, inoltre, previsto che sono ammesse in deduzione dal reddito d’impresa le somme prelevate, a carico dell'utile di esercizio e delle riserve di utili IRI, nei limiti del reddito del periodo d'imposta e dei periodi d'imposta precedenti assoggettati a tassazione separata IRI, al netto delle perdite IRI residue. Il DL 24.4.2017 n. 50, attualmente in corso di conversione in legge, completa la disciplina dell'imposta sul reddito d'impresa, definendo il trattamento fiscale delle riserve di utili IRI ancora non prelevate dai soci al momento dell’uscita dal regime. In particolare, attraverso l’inserimento del nuovo co. 6-bis all’interno dell’art. 55-bis del DPR 917/1986 viene ora disposto che, in caso di fuoriuscita dal regime IRI, anche a seguito di cessazione dell'attività: i) le somme prelevate a carico delle riserve di utili IRI concorrono a formare il reddito complessivo dell'imprenditore (nonché dei collaboratori o dei soci) in corrispondenza al prelievo, nei limiti in cui le stesse sono state assoggettate a tassazione separata; ii) parallelamente, ai medesimi soggetti è riconosciuto un credito d'imposta pari all'IRI in precedenza versata dall'impresa.