Omesso versamento ritenute previdenziali: chiarimenti INPS

Come noto l’INPS, con la circolare n. 121 del 05.07.2016, ha fornito i primi chiarimenti circa il trattamento sanzionatorio applicabile alle ipotesi di omesso versamento delle ritenute previdenziali. Secondo quanto previsto dalla disciplina di settore, a seguito delle modifiche apportate dall’articolo 3, comma 6, del D.Lgs. n. 8/2016, infatti, i) se l’ammontare dell’omissione è superiore a 10.000 euro annui si concretizza un illecito penale punibile con la reclusione fino a tre anni e con la multa fino a 1.032 euro mentre se ii) l’importo non supera i 10.000 euro l’inadempimento è depenalizzato ed è punito con la sanzione amministrativa da 10.000 a 50.000 euro (con la previsione della non punibilità se il versamento delle ritenute omesse è effettuato entro tre mesi dalla contestazione o dalla notifica). L’INPS, con il recente messaggio n.437 del 31.01.2018 ha corretto l’orientamento espresso relativamente al computo delle omissioni, specificando che ai fini della verifica della soglia di 10.000 euro annui devono essere considerati i versamenti relativi al mese di dicembre dell’anno precedente (da versare entro il 16 gennaio dell’anno successivo) fino a quelli relativi al mese di novembre dell’anno in corso, da versare entro il 16 di dicembre. L’INPS, in buona sostanza, ha adeguato il proprio orientamento a quanto specificato da INL con la nota n. 8376 del 25.09.2017 sulla base della posizione espressa nella sentenza Cass. n. 39882/2017. Secondo un primo orientamento espresso dall’Istituto con la circolare n. 121/2016, invece, ai fini della determinazione dell’importo di ritenute omesse avrebbe rilevato il corretto adempimento degli obblighi contributivi che intercorrono tra il 01.01 ed il 31.12 di ogni anno.