Titolari pensione estera: chiarimenti

Con risposta ad interpello n. 766 del 09.11.2021 l’Agenzia delle Entrate ha fornito precisazioni in relazione al regime dedicato ai c.d. “pensionati di fonte estera” che trasferiscono la propria residenza nel mezzogiorno, previsto dall’articolo 24-ter del TUIR, specificando che gli interessi derivanti da conti correnti e depositi bancari detenuti presso banche estere, ovvero plusvalenze da cessione di lingotti detenuti presso cassette in banche estere rientrano nell’ambito di applicazione dell’imposta sostitutiva del 7%. Possono essere inoltre assoggettati a tale imposta i dividendi percepiti in relazione a partecipazioni possedute nella società estera. Tale regime, come noto, consente di assoggettare ad imposizione sostitutiva i redditi prodotti all’estero con possibilità di esclusione di alcuni stati esteri. Gli interessati possono inoltre manifestare la facoltà di non avvalersi dell’applicazione dell’imposta sostitutiva con riferimento ai redditi prodotti in uno o più Stati o territori esteri dandone indicazione in sede di esercizio dell’opzione, oppure con una dichiarazione dei redditi relatibva ad uno dei periodi d’imposta successivi a quello dell’opzione. Il regime, valido per i primi nove periodi d’imposta successivo a quello in cui diviene efficace, trova applicazione nei confronti dei redditi prodotti all’estero individuati sulla base di criteri reciproci a quelli previsti dall’articolo 23 TUIR. Con l’interpello in commento viene inoltre specificato che in caso di omesso o parziale versamento della sostitutiva non si determina la decadenza dal regime qualora l’imposta venga corrisposta entro la data di scadenza del pagamento del saldo relativo al periodo d’imposta successivo a quello in cui l’omissione è stata effettuata, a condizione che l’opzione sia stata correttamente esercitata nei termini ordinari di presentazione della dichiarazione o al più tardi entro i 90 giorni successivi.