Agevolazioni fiscali e contributive a favore delle imprese che assumono detenuti

Ai soggetti che assumono detenuti o internati, o che svolgono attività formative nei loro confronti, sono concesse significative agevolazioni contributive e fiscali in quanto lo svolgimento di un'attività lavorativa durante il periodo di detenzione oltre che restituire dignità al soggetto, ne agevola l'inserimento nel mondo lavorativo una volta terminato il periodo di reclusione. Si tratta, in particolare: i) degli sgravi contributivi disciplinati dall’art. 4 co. 3-bis della L. 381/91, consistenti in una riduzione dell'aliquota contributiva complessiva cui possono beneficiare le cooperative sociali che impiegano persone detenute o internate negli istituti penitenziari, ex degenti di ospedali psichiatrici giudiziari e persone condannate e internate ammesse al lavoro esterno; ii) degli sgravi fiscali disciplinati dall’art. 3 della L. 193/2000 consistenti nel riconoscimento di un credito d’imposta per ogni lavoratore assunto in misura proporzionale alle giornate prestate (o ore prestate nel caso di lavoro part time) e comunque nei limiti del costo sostenuto, pari a 520,00 euro mensili per le assunzioni di detenuti/internati all'interno degli istituti penitenziari o anche ammessi al lavoro all'esterno ai sensi dell'art. 21 della L. 354/75, ovvero 300,00 euro mensili per le assunzioni di lavoratori semiliberi provenienti dalla detenzione o internati semiliberi. Il credito viene riconosciuto nelle stesse misure anche nei confronti dei soggetti che formano i detenuti ai fini lavorativi. Entrambe le agevolazioni sono regolate dal DM 24.7.2014 n. 148, in vigore dal 6.11.2014; le procedure operative INPS, relative alla fruizione del beneficio contributivo, sono state allineate nel 2019, prevedendo la possibilità per le imprese di conguagliare lo sgravio 2013-2018 (circ. INPS 15.2.2019 n. 27).