Disciplina civilistica e fiscale delle associazioni e società sportive dilettantistiche: il punto

L’articolo 148 del tuir prevede una serie di agevolazioni specifiche per gli enti di tipo associativo (tra cui le associazioni sportive), quando le attività esercitate sono svolte “in diretta attuazione degli scopi istituzionali”, prevedendo una sorta di “non commerciabilità” (e quindi non tassabilità) dei proventi derivanti dall’esercizio di prestazioni svolte dalle dette associazioni anche dietro pagamento di un corrispettivo specifico. Le disposizioni dettate per le associazioni sportive dilettantistiche si estendono anche alle società sportive dilettantistiche con la differenza che quest’ultime, non sono considerate “enti non profit”. Con riferimento al comparto degli enti non commerciali, l’Agenzia delle Entrate ha sempre sostenuto che gli uffici periferici si devono concentrare sui “soggetti che apparentemente si presentano come non profit” ma che “in realtà svolgono vere e proprie attività commerciali”, tralasciando le situazioni di minima rilevanza. Inoltre, si ricorda come, in base al possesso di determinati requisiti, sia le associazioni che le società sportive dilettantistiche possono optare per l’applicazione di regimi particolari, come quello previsto dalla Legge del 16/12/1991 n. 398. Le associazioni sportive dilettantistiche che non maturano i requisiti necessari per poter accedere al regime forfetario (Legge n. 398/1991), applicheranno le disposizioni riguardanti gli enti non profit.