Finanziamento soci utilizzato a ripianamento di perdite: trattamento ai fini dell’imposta di registro

L’atto soggetto a registrazione, di contratti verbali relativi ai finanziamenti soci, oggetto di successiva rinuncia da parte degli stessi soci per copertura delle perdite e ricostituzione del capitale sociale - con riferimento al contratto di finanziamento enunciato – è soggetta a imposta di registro anche se i soci hanno rinunciato ad ogni pretesa da essa derivante. Secondo la sentenza della Corte di Cassazione 30.6.2010 n. 15585, deve essere assoggettato ad imposta di registro nella misura del 3% il finanziamento dei soci stipulato solo verbalmente menzionato nel verbale di delibera di azzeramento del capitale per perdite e sua ricostituzione mediante rinuncia, da parte dei soci, ai crediti derivanti da finanziamenti in precedenza effettuati nei confronti della società. In tal caso, infatti, sussisterebbero i presupposti individuati dall'art. 22 del DPR 131/86 per la tassazione dell'atto enunciato in un atto soggetto a registrazione, in quanto, sebbene l'atto di finanziamento sia stato stipulato verbalmente, esso è "enunciato" nel verbale di assemblea. Secondo lo Studio del Consiglio nazionale del Notariato 14.11.2011 n. 208-2010/T, tuttavia: i) perché possa essere applicato il principio di cui sopra è necessario che il verbale di assemblea dove viene menzionato il finanziamento sia posto in essere tra le stesse parti (socio e società) che hanno sottoscritto il contratto di finanziamento, mentre il verbale assembleare è un mero resoconto degli accadimenti e, quindi, tecnicamente, atto senza parti; ii) il contratto di finanziamento, anche laddove se ne ravvisino i presupposti per l'enunciazione, cessa i propri effetti proprio a seguito della remissione del debito effettuata con la delibera.