9 marzo 2016

Il regime forfetario: la disciplina dell’istituto a regime

Daily news n. 47 del 09.03.2016 a cura di Luca Santi

Il regime forfetario: la disciplina dell’istituto a regime - Daily news n. 47 del 09.03.2016 a cura di Luca Santi€ 6,00

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Il presente intervento ha lo scopo di integrare quanto già apparso su queste colonne in materia di regime Forfettario, per illustrare le novità introdotte dal legislatore con la Legge di stabilità 2016 (Legge del 28 dicembre 2015 n. 208). Tante sono le novità introdotte tra le quali va anzitutto sottolineato l’incremento delle soglie dei ricavi o compensi che possono essere conseguiti per rimanere nel regime forfetario, rimanendo invece invariati i coefficienti di redditività; inoltre, come meglio si vedrà nel proseguo, non occorre più verificare la prevalenza del reddito di lavoro autonomo o d’impresa rispetto a quello svolto come lavoro dipendente/assimilato (ex artt. 49 e 50 TUIR), essendo sufficiente la verifica della soglia dei 30 mila euro come tetto massimo di lavoro dipendente o assimilato. Viene poi riscritta la “parte previdenziale” relativamente ai soggetti iscritti alla gestione artigiani e commercianti si applica il regime ordinario ma con una riduzione dei contributi INPS complessivamente dovuti del 35%. Inoltre, vi è stato un incremento temporale per poter applicare l’aliquota ridotta al 5% in presenza di nuove attività produttive. Il presente contributo comprende anche la disciplina del regime dal punto di vista pratico e si conclude con il richiamo della normativa così come oggi in vigore.
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