L’omessa esibizione dei documenti della società non inficia il procedimento di approvazione del bilancio d’esercizio

A seguito della riforma del diritto societario del 2003, il diritto di controllo dei soci di s.r.l. è ora disciplinato all’interno dell’art. 2476 c.c., a mente del quale “i soci che non partecipano all’amministrazione hanno diritto di avere dagli amministratori notizie sullo svolgimento degli affari sociali e di consultare, anche tramite professionisti di loro fiducia, i libri sociali ed i documenti relativi all’amministrazione” (art. 2476, comma 2, c.c.). Secondo un orientamento ormai consolidato della giurisprudenza, il diritto alla consultazione deve considerarsi esteso a tutti i documenti afferenti le gestione sociale (Trib. di Napoli 05 maggio 2008) ed, in particolare, ai libri e alle scritture contabili obbligatorie e non: fatture, estratti conto ed evidenze dei rapporti bancari, contratti e accordi, anche se di natura riservata, corrispondenza, verbali di accertamento e atti giudiziari. Recentemente, la giurisprudenza di merito (Trib. Milano 10.11.2014 n. 13186) ha precisato che la violazione del diritto del socio all’accesso dei documenti inerenti alla gestione della società non determina, comunque, un vizio del procedimento di assunzione della delibera di approvazione del bilancio, poiché tra gli atti che devono comporre l’iter formativo della delibera di approvazione del bilancio: i) non rientra la messa a disposizione e la consultazione di tutta la documentazione della società: ii) rientra la convocazione dell’assemblea e il deposito del progetto di bilancio nei quindici giorni precedenti.